First confirmed record of the Short-eared Owl (Asio flammeus flammeus) for the state of Yucatan (Mexico)
McAndrew A.E., Montejo-Diaz J.E., Tabasco-Contreras M., 2006. Huitzil 7(2):32-34.
Questo articolo conferma la presenza del Gufo di palude nella penisola dello Yucatan (Mexico), si tratta di un’area che in passato aveva rilevato la presenza di alcuni Strigiformi sui quali si era dibattuto molto, poiché non si aveva la conferma che fossero realmente Asio flammeus flammeus. La sola pubblicazione che riporta una chack-list di gufo di palude è intitolata Gli uccelli dello Yucatan di Hartig (1979), tuttavia basata su una male interpretazione di nomi scientifici: Stix flammea di Linneus (Tyto Alba) e Strix flammea di Pontopiddan (Asio flammeus) ha causato molta confusione in passato. Con questo articolo gli autori intendono riportare il primo dato certo di presenza della specie per lo stato dello Yucatan in seguitoall’avvistamento dell’8 febbraio 2005. Purtroppo nonostante le differenze esistenti tra la specie Olartica e quella delle Antille, gli autori non sanno dire se si trattasse dell’una o dell’altra. Sicuramente sono in grado di affermare che vista l’invasione di gufi di palude da Cuba al sud della Florida, sarebbero in grado di attraversare l’oceano per giungere anche nello stato dello Yucatan.
Comments to Lopez de Aquino and Garza de Leon (2008) on the Short-eared Owl (Asio flammeus) in the Yucatan
Montejo-Diaz J.E., McAndrew A.E., Tabasco-Contreras M., 2009. Huitzil 10(2):61-62.
Questo articolo, oltre a riportare dei commenti e precisazioni in merito alla presenza del gufo di palude in Messico, ribadisce che nonostante la possibilità del gufo di palude antillano di stabilirsi nello stato dello Yucatan, l’individuo osservato nel 2005 manteneva un’origine sconosciuta. Ma nella primavera del 2007 è stato avvistato un gufo di palude antillano nel nord-est di Quintana Roo (Gomez de Silva 2008). Quest’ultima osservazione spinge ulteriormente gli autori a considerare l’avvistamento del 2005 come un gufo di palude di origine incerta. Questo perchè la specie antillana è in continua espansione, nel sud della Florida: da 17 individui riportati da Hoffman et al. nel 1999 ad almeno ulteriori 16 avvistamenti accumulati durante la primavera del 2006; anche se ad oggi non vi sono dati di nidificazione confermati.
Do the winter diets of sympatric Burrowing Owl and Short-eared Owl overlap in West-Central Mexico?
Valdez-Gomez H.E., Holroyd G.L., Trefry H.E., Contreras-Balderas A.J, 2008. Proceedings of the Fourth International Partners in Flight Conference: Tundra to Tropics 96-101.
Durante l’inverno 2002-2003 è stata studiata la dieta del Gufo di palude Asio flammeus e della Civetta delle tane Athene cunicularia che condividevano la stessa area, la Base militare di Zapopan (1127 ettari di praterie miste con campi agricoli circostanti) situata nel Messico centro occidentale.
Lo scopo di questo studio era quello di capire se la dieta delle due specie si sovrapponeva, al fine di comprendere come riuscire ad implementare e formulare al meglio le pratiche di gestione delle loro terre di svernamento.
Dall’analisi delle loro borre è emerso che:
179 borre di civetta delle tane contenevano una media di 31,18 prede/borra.
354 borre (raccolte dal roost di 19 gufi di palude) di gufo di palude contenevano solo 2,98 prede/borra.
La ragione primaria di questa differenza è il grande numero di invertebrati e rettili presenti nella dieta della civetta delle tane (soprattutto lepidotteri, aracnidi, ortotteri) rispetto al numero elevato di micromammiferi contenuti nella dieta di Asio flammeus. Infatti quest’ultimo si alimentava più frequentemente di roditori fra cui il “Ratto pigmeo” Bayomis taylori che rappresentava un importante risorsa, senza consumare alcun rettile. E’ emerso un fatto interessante, entrambe le specie hanno ottenuto un vantaggio dall’invasione della “Cavalletta grigia” Schistocerca nitiens che invase la Base aerea e la zona circostante da metà dicembre 2002 fino al tardo aprile 2003. Questo Ortottero rappresentava il 20% del tipo di prede catturate da entrambe le specie, indicando che erano capaci di trarre vantaggio in maniera opportunistica da questa abbondante preda.
Gli autori sottolineano l’importanza di quest’area non solo per queste due specie, ma anche per molti rapaci diurni, da qui scaturisce la necessità di conservare questo importante rifugio di prateria residuo, costantemente minacciato dalla veloce crescita dello sviluppo urbano e dall’aumento del valore del territorio stesso.