Asio flammeus e Asio otus: affinità e diversità
Per il birdwatcher e l’ornitologo la distinzione tra Gufo di palude Asio flammeus e Gufo di comune Asio otus, non è poi così complicata. Siamo infatti agevolati da guide e chiavi di riconoscimento che consentono una discriminazione sia quando i due soggetti sono posati sia quando si trovano in volo. La prima identificazione discriminante si collega al nome inglese dei due Strigidi: il gufo comune è denominato Long-eared Owl, che significa gufo dalle lunghe orecchie, mentre il gufo di palude è universalmente chiamato Short-eared Owl, ovvero gufo dalle orecchie corte.
In realtà le orecchie in questione, anche se dai profani sono sovente associate agli organi di senso uditivo, altro non sono che ciuffetti auricolari costituiti da penne; nel gufo comune, tra l’altro, sono più pronunciati rispetto al nostro gufo di palude.
Questa prima differenza è maggiormente eclatante quando i ciuffetti sono tenuti in posizione eretta (vedi foto), fenomeno che si acuisce in occasione di stati dall’erta dei gufi, se questi ultimi sono tranquilli hanno la consuetudine di tenerli coricati sul vertice del capo rendendoli così invisibili.
In assenza di questo primo elemento, una buona chiave di riconoscimento tra le due specie è data dal colore degli occhi; il gufo di palude è dotato di occhi gialli mentre il Gufo comune possiede un iride in grado di subire un fenomeno particolare, ossia è color arancio con la tendenza a divenire più scuro nei soggetti più anziani.
Il gufo di palude, inoltre, è dotato di una sorta di mascherina nera intorno agli occhi, più marcata nei giovani, che lo rendono differente dal suo parente prossimo Asio otus.
La colorazione delle penne è abbastanza simile, ma il gufo comune può assumere colorazioni più scure e persino le penne remiganti appaiono più brune rispetto a quelle del gufo di palude.
I problemi compaiono quando si osservano gufi del genere Asio in volo, magari per pochi secondi, e/o in condizioni di poca visibilità (crepuscolo, nebbia).
Premesso che tali condizioni possono talvolta compromettere la “corretta” determinazione, esistono alcuni aspetti che è opportuno considerare per cercare di capire che gufo stiamo osservando.
I gufi di palude hanno ali più lunghe e più affusolate alle estremità e in volo assumono spesso una classica posizione a “V” che diventa un carattere diagnostico per la determinazione con un collo più prominente. Inoltre, il gufo comune possiede una maggior quantità di piumino attorno al becco che in volo, soprattutto se di profilo, genera una protuberanza maggiore rispetto al gufo di palude.
In natura le osservazioni di queste due specie avvengono in zone generalmente differenti: il gufo comune è molto più abbondante in Italia, predilige le aree boschive arrivando ad essere molto ben distribuito sia in areali alpini che in quelli planiziali. Negli ultimi decenni la crescita considerevole della specie, in tutta Europa, ha aumentato le potenzialità di osservazione e anche la sua distribuzione ne ha risentito favorevolmente. Infatti, molti soggetti sono stati avvistati anche nelle aree dell’Italia meridionale.
Il Gufo di palude lascia intendere una preferenza per gli areali palustri, tuttavia, questo gufo si trova facilmente in ogni area aperta purché ricca di micromammiferi (del genere Microtus e secondariamente del genere Apodemus) come attestano alcuni studi condotti nella Penisola Iberica e in Francia. In alcune zone ove filari arborei, boschetti e zone aperte s’intersecano, sono possibili osservazioni di entrambe le specie e questo accresce i potenziali dubbi sulla corretta determinazione.
Altra caratteristica che segna evidenti differenze tra le due specie è la scelta del sito riproduttivo. Mentre il gufo comune nidifica preferenzialmente in nidi di Corvidi abbandonati (questa sua inclinazione lo ha facilitato nel suo trend di crescita), Asio flammeus si riproduce in spazi aperti tra erbe alte, campi di cereali, come le Albanelle, in torbiere in quota (700 800 metri) e nelle paludi. In passato, però, alcune nidificazioni attribuite al gufo di palude in Italia sono state discusse e non ritenute attendibili in virtù di alcuni casi di riproduzione del gufo comune su terreno. Tuttavia, quando ciò si verifica il gufo comune utilizza le fasce di arbusteti e le aree ecotonali dei boschi.
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